Nella sua apparizione al True Geordie Podcast, Ninja ha parlato apertamente del suo passaggio a Mixer, la piattaforma targata Microsoft. Il gamer più famoso del mondo, oltre ad aver parlato della sua personale esperienza durante il passaggio da un sito all’altro, ha anche discusso gli effetti sul mercato globale della sua scelta, giungendo a riflessioni interessanti sul fenomeno delle streaming wars.
Ninja e il passaggio a Mixer: più di un semplice accordo a tanti zeri
Ninja è il gamer più famoso del mondo. Attraverso le sue giocate, la sua genuinità e la sua simpatia, è riuscito a crearsi un pubblico vastissimo e ha iniziato a costruire il ponte per i videogiochi verso il mondo dell’intrattenimento mainstream.
Il suo passaggio a Mixer, avvenuto l’1 agosto di questo anno, è stato una svolta epocale per la sua carriera. Aldilà dei tanti zeri promessi da Microsoft, però, Tyler Blevins è sicuro di aver fatto una mossa decisiva per lo sviluppo del mercato deegli influencer del gaming.
Da quando streamma su Mixer, Ninja non riceve più la stessa ondata di seguito che lo sosteneva su Twitch. Da una media di 20-30 mila spettatori, Tyler è passato a circa diecimila, perdendo un po’ di fan lungo il percorso. Ma a conti fatti, questo calo non è da considerarsi una sconfitta: lui stesso si ritiene felice del successo che sta avendo su una piattaforma molto meno seguita come quella di Microsoft.
Nel suo intervento al True Geordie Podcats (la puntata è qui sopra), Ninja ha anche evidenziato l’effetto domino che la sua scelta ha provocato: “Ovviamente l’accordo era ottimo e amo la piattaforma [Mixer], è incredibile, ma mia moglie e io abbiamo fatto questo passo anche per tutti gli altri e guarda cos’è successo. Persone che hanno firmato accordi con Twitch, con Youtube … Così è come le cose devono andare.”
Ninja non è un narcisista. La sua mossa ha veramente cambiato per sempre il mercato dello streaming. Quando di fronte ad un accordo ottimo (come l’ha definito lui), Tyler ha cambiato bandiera passando a Mixer, sia streamer che piattaforme si sono resi conto che c’era un modo per ottenere stipendi stabili da un lato e provare a combattere l’egemonia di Twitch dall’altro.
Il risultato? Siamo nel pieno delle streaming wars e persino Twitch sta cominciando a tenersi stretti alcuni streamer, vista la concorrenza che cresce a dismisura.
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