Appena qualche giorno fa, Jeevun “Riot Jag” Sidhu, disegnatore della Riot, ha dichiarato l’unicità della nuova eroina Kai’Sa, l’ ultima fatica della casa di produzione statunitense. Infatti, per la prima volta dalla nascita dell’amatissimo moba, un adc è stato pensato per essere anche un assassin! Kai’sa è un personaggio di grande fragilità, ma capace di un enorme danno derivante dagli autoattacchi ranged, che però non è stato pensato per combattere dalla distanza, né per kitare in sicurezza dall’esterno del centro nevralgico dello scontro. Anzi, la sua ultimate prevede l’ingaggio come un tuffo direttamente nel cuore del team avversario. Una volta entrata nella squadra avversaria e dopo aver sprigionato tutto il suo potenziale distruttivo su i target prescelti, Kai’sa rimane però imprigionata all’interno dello schieramento nemico, e non ha alcuna abilità che le permette di venirne fuori. Inoltre, è forse uno dei pochi campioni di League of Legends che non ha alcuna forma sua propria di crowd control. L’unica sua arma è il danno, per la verità elevatissimo, che è in grado di infliggere. Questa sua duplice anima, fatta di fragilità e di distruttività, questa sua ambiguità nello stile di combattimento, sono legate a filo doppio al concept del personaggio. L’assassina del vuoto, imprigionata dentro una seconda pelle in grado di renderla più forte ma che continuamente la consuma, è perfettamente rispecchiata dal playstyle estremo e senza compromessi.
Kai’Sa Champion Insights
How the concept “Void ADC” became the Daughter of the Void. https://t.co/oKUG44WaUG pic.twitter.com/igFPaQ4Rp3— Moobeat (@moobeat) 16 marzo 2018
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